L’avvento dell’autunno per i bambini e per i ragazzi significa anche tornare alle routine scolastiche che per qualche mese hanno lasciato spazio al riposo. Il rientro a scuola potrebbe essere vissuto dai bambini e dai ragazzi non sempre con entusiasmo. Gli adulti di riferimento hanno l’importantissimo compito di ascoltare i bisogni di bambini e ragazzi e sostenerli nella ripresa della nuova quotidianità.


Un momento che spesso richiede una grande fatica cognitiva ed emotiva da parte di tutti è quello dei compiti a casa, specialmente per i bambini della scuola primaria che hanno appena iniziato ad approcciarsi a questa nuova attività.

Per i bambini il momento dei compiti è un momento di grande importanza in quanto è per la prima volta si rapportano con il loro processo di apprendimento al di fuori della scuola senza il supporto degli/delle insegnanti. è importante che il genitore riconosca questo momento così delicato e che supporti il bambino nel momento dei compiti per permettergli sperimentare e sviluppare la propria autonomia.

Come un genitore può supportare il bambino nel momento dei compiti?
A partire dai fattori esterni come l’ambiente, l’organizzazione, la pianificazione; ma anche sui fattori interni come pensieri ed emozioni.

Per quanto riguarda l’ambiente di studio il genitore può ad esempio aiutare il bambino a costruire una routine di riordino ed organizzazione dello spazio: sarebbe l’ideale che il bambino avesse un luogo esclusivamente dedicato ai compiti (o ad altre attività da tavolino come disegni, giochi da tavolo) come ad esempio una scrivania o un tavolino all’interno della propria stanza o in una stanza/studio dove lui possa facilmente raggiungere e reperire autonomamente il materiale necessario. Sarebbe auspicabile che non ci siano particolari distrazioni a portata di sguardo come ad esempio giochi, tv accesa, fratelli o sorelle che giocano a fianco a lui. L’ambiente dovrebbe essere poi ben illuminato e piacevole ai sensi.

Si parla di ambiente piacevole ai sensi in quanto i compiti non sono soltanto un’attività che richiede un impegno strettamente cognitivo ma abbracciano l’impegno del bambino su diversi livelli. Di conseguenza uno spazio silenzioso o con suoni neutri, senza troppi stimoli e distrazioni visive e con un odore gradevole all’olfatto, che non lo aggredisca e non lo disturbi, possono sicuramente essere fattori favorevoli allo studio.

Per quanto riguarda gli elementi interni al bambino, ovvero pensieri ed emozioni, noi adulti dobbiamo sempre ricordare che insieme ai compiti i bambini portano aspettative (proprie o che sentono venire dagli altri) ed emozioni che vanno a influenzare l’approccio allo studio.
È importante ricordare che il bambino potrebbe non sempre accogliere i compiti come un momento gioioso ma mostrare insofferenza, stanchezza, frustrazione, rabbia oppure provocazione e opposizione. È giusto ricordare che non sempre i bambini riescono a comprendere cosa sta accadendo dentro di loro, molto spesso non sanno spiegare, descrivere o dare un nome alle loro emozioni. È compito degli adulti ascoltare, supportare e aiutare i bambini a comprendere ciò che sentono e a trovare insieme a loro le strategie per superare un momento di difficile gestione.

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